Alimentazione Rettili - Clinica Veterinaria Mevania

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Alimentazione Esotici

Alimentazione dei rettili:
Nei rettili, con eccezione dei serpenti, la monofagia è un evento eccezionale: gli ofidi sono infatti i soli unicamente carnivori; i cheloni (tartarughe di terra e acquatiche) possono essere vegetariani alcuni, carnivori altri, o talvolta entrambi; i sauri (iguane e lucertole) sono talvolta carnivori, altri vegetariani, altri ancora onnivori. Queste diversità di regime alimentare, uniti alla difficoltà di apporto in cattività dei giusti rapporti mineralo-vitaminici - con particolare riferimento al rapporto calcio-fosforo - rendono talvolta arduo uniformare una dieta comune a gruppi di rettili. Essa può essere correlata alla temperatura ambientale (i fabbisogni sono direttamente proporzionali all'aumento della temperatura), all'età dei soggetti (gli animali giovani in crescita ingeriscono proporzionalmente più cibo degli animali adulti), al loro sesso e alla loro attività o stadio fisiologico.
I fabbisogni sono coperti solo grazie a una diversificazione delle sorgenti alimentari: soprattutto al fine di evitare stati carenziali di vitamine e minerali. Questi ultimi (vit. A, D3, B, C, E, Ca e P) possono essere integrati grazie a prodotti veterinari commerciali appositi: una o due somministrazioni a settimana di tali composti sono in grado di compensare eventuali stati carenziali. Per quanto riguarda in particolare il rapporto Ca/P, però, bisogna segnalare che anche la mancata esposizione dei soggetti ai raggi UV (naturali o tramite apposite lampade nei terrari) può determinare la mancata sintesi della vit. D3 da parte dell'organismo con insorgenza della cosiddetta MOM (Malattia Ossea Metabolica), con i classici sintomi di ipocalcemia.
Anche la frequenza di somministrazione dl cibo varia con le peculiarità dietetiche degli animali: i vegetariani e gli insettivori (la maggior parte delle lucertole e delle tartarughe) vanno nutriti tutti i giorni, mentre per i carnivori (sop.to ofidi) l'assunzione di cibo è più diradata.

  • Tra i serpenti, ricordiamo per grandi linee la dieta di quelli più commercializzati:
      1. I boidi raggruppano diverse specie tra cui i più famosi sono: l'Anaconda, il Pitone reale, il Pitone moluro e il Boa costrittore. Al Pitone reale vengono normalmente somministrate prede vive (piccoli roditori, topolini, ratti, criceti, pulcini): una volta la settimana per i giovani, poi ogni 15 giorni, in seguito una volta al mese per gli adulti. L'alimentazione del Boa costrittore comprende topi, ratti, o conigli in funzione della taglia del serpente: possono essere offerte anche prede morte. Il Pitone moluro si nutre di ratti, cavie, conigli o polli: anche morti.
      2. I colubridi, abbastanza diffusi nel genere Elaphe o Lampropeltis, si nutrono soprattutto di topi e ratti.

  • I camaleonti sono insettivori (grilli, cavallette, larve di insetti) e fitofagi (Phyllodendron, Ficus, Pothos) per alcune specie (C. calyptratus): un camaleonte può arrivare ad assumere fino a sei cavallette di 3 cm. al dì.

  • Le iguane sono, invece, animali del tutto erbivori sin dalla nascita e non necessitano di alcun tipo di proteine animali in nessun momento della loro esistenza (che sarebbero causa di Gotta e disfunzioni osteo-metaboliche). E' importante fornire loro una dieta composta da: verdure ricche in calcio (richiedono un rapporto Calcio/Fosforo 2:1) per un 70- 80% (indivia, crescione, radicchio; da evitare insalata e spinaci); ortaggi grattugiati (carote, zucchine) per un 20 - 30 % (da evitare broccoli, cavoli, cavolfiori, cavoletti di Bruxelles, poichè ricchi di aggregati iodati causa di disfunzioni tiroidee); e un 10% di frutta (fragole, more, mango, papaia, kiwi, melone, mela, pera; le banane vanno evitate per lo sbagliato rapporto Ca/P). Gli integratori vanno dati 3 giorni alla settimana ai giovani (che mangiano giornalmente) e 1-2 volte alla settimana agli adulti (che vanno fatti mangiare a giorni alterni).
 
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